Teseo a Genova

Come Teseo decise di entrare nel labirinto, anche noi consigliamo di perderti nel centro storico di Genova.
Si hai capito bene: perderti!

Questo è quello che devi fare per visitare il centro storico, perdere il senso dell’orientamento, lasciarti guidare dai profumi, dagli odori, dal brusio della gente, farti guidare dai tuoi sensi. Noi saremo lieti al tuo rientro di accoglierti in una delle esclusive camere o in uno degli splendidi e ricercati appartamenti.

Potremmo riservarti un momento dedicato solo al tuo relax, con una sauna rilassante, un inebriante doccia emozionale o un piacevole bagno turco, in una zona benessere che ti lascerà piacevolmente sorpreso.

L’avventura di Teseo nel labirinto rappresenta il percorso che l’uomo intraprende alla ricerca di sé stesso, per superare i propri limiti ed è il simbolo delle nostre sfide quotidiane, della nostra filosofia.

Il mito

Tutto ebbe inizio quando il re di Creta, Minosse, chiese in dono al dio del mare, Poseidone, un toro che sarebbe stato sacrificato in suo onore.

Poseidone accettò e fece emergere dalle onde uno splendido esemplare di toro bianco, talmente bello che il re, invece di sacrificarlo, decise di tenerlo come toro da monta per la sua mandria.

Poseidone, per punire Minosse per la disobbedienza, fece innamorare sua moglie Pasifae del toro. Dalla loro unione nacque Asterio, una creatura dalle sembianze metà uomo e metà toro: il Minotauro.

Il Minotauro era ferocissimo e incuteva paura a chiunque lo vedesse, pertanto Minosse lo fece rinchiudere nel labirinto di Cnosso, fatto costruire da Dedalo, talmente intricato con i suoi corridoi, porte, finti ingressi, che una volta entrato, nessuno poteva uscirne.

Il figlio di Minosse, Androgeo, celebre per le sue eccellenti capacità atletiche, recatosi ad Atene per partecipare ai giochi ginnici, fu ucciso dai giovani ateniesi. Minosse si vendicò duramente per la morte del figlio: sconfisse gli ateniesi e li costrinse a versare, come tributo annuale, sette fanciulli e sette fanciulle da dare in pasto al Minotauro.

Stanco di questa atroce prepotenza, il giovane ed impavido Teseo, figlio di Egeo, re di Atene, e di Etra, decise di recarsi egli stesso al palazzo di Cnosso per uccidere il Minotauro.

Alla corte di Minosse, dove Teseo fu ricevuto, conobbe la giovane Arianna, figlia del re di Creta Minosse e di Pasifae. La bella fanciulla si innamorò di Teseo al primo sguardo, tanto che, per amore, tradì il fratellastro Minotauro, consegnò a Teseo un gomitolo di lana che lui, all’ingresso del labirinto, cominciò a dipanare finché, attraverso cunicoli, sale, corridoi, non incontrò il feroce Minotauro.

Dopo una dura lotta, riuscì ad ucciderlo. A questo punto, riavvolgendo man mano il filo che gli aveva legato Arianna, riuscì a trovare facilmente l’uscita del labirinto.
Teseo portò Arianna via da Creta con sé, ma poi l’abbandonò sull’isola di Nasso e la ragazza, quando si accorse di ciò che era successo, lo maledisse e pianse talmente tanto che Dioniso per confortarla le donò una corona d’oro, che venne poi mutata dal dio in una costellazione splendente alla sua morte: la costellazione della Corona Boreale.